Cosa dire allo psicologo?

Quello che si vuole! Una caratteristica essenziale del percorso psicologico è la libertà. Si arriva a chiedere un percorso di sostegno psicologico per molti motivi, spesso legati a un disagio, più o meno forte e urgente, o per una situazione difficile da gestire. La domanda si pone come spontanea: “Che cosa dire allo psicologo?”. Possiamo pensare che questa domanda derivi da come abbiamo immaginato l’andare dallo psicologo. Sicuramente, lo studio dello psicologo è un luogo diverso dagli altri, dove si parla “in modo diverso” che con amici o parenti, anche molto fidati. Lo studio è un luogo “nuovo”, uno spazio che protegge la persona affinché vada verso il suo benessere psicologico. Come detto, una tratto essenziale è la libertà. La libertà è quella di essere se stessi, almeno per un’ora… Parlare dei propri problemi, delle proprie difficoltà, delle proprie emozioni è una cosa che richiede di non avere limiti prestabiliti, o censure prefissate. Poter parlare liberamente dà la possibilità di esplorare con curiosità i pensieri, di lasciare che le emozioni, spesso vincolate al nostro ruolo sociale, emergano sinceramente e si manifestino nelle loro sfumature. La libertà, e i tempi che richiede il coltivarla, sono la base per la creazione di pensieri nuovi, di stati d’animo che prima erano nascosti o chiusi da qualche parte, e che possono mettere sotto una nuova luce il motivo per cui si chiesto un appuntamento.